sabato 28 maggio 2022

La vita davanti a sé di Romain Gary

Romain Gary, pseudonimo di Roman Kacew (Vilnius 1914 – Parigi 1980)

Nato in Lituania figlio di Arieh Leib Kacew e di Mina Owczyńska, Romain Gary arrivò in Francia, a Nizza, all'età di 13 anni. Dopo avere studiato giurisprudenza a Parigi, si arruolò nell'aviazione e raggiunse la "Francia libera" (l'organizzazione di resistenza fondata da de Gaulle) nel 1940 dove prestò servizio nell’aereonautica, venendo anche decorato con la Legion d’onore. Dopo la fine delle ostilità, intraprese una carriera di diplomatico al servizio della Francia. Negli anni cinquanta soggiornò a lungo a Los Angeles in California come Console generale di Francia.

Sposò prima la scrittrice britannica Lesley Blanch e poi l'attrice americana Jean Seberg, divorziò da entrambe. Nel 1980, profondamente depresso per il sopraggiungere della vecchiaia, si diede la morte sparandosi alla tempia, dopo aver avuto cura d'indossare una vestaglia rosso vermiglio perché il sangue non si notasse troppo.

Dopo la sua morte si scoprì che, sotto lo pseudonimo di Émile Ajar, era l'autore di quattro romanzi la cui paternità era stata attribuita ad un suo parente, il quale aveva sostenuto il ruolo di Ajar di fronte alla stampa e all'opinione pubblica.

Si aggiunga che Ajar e Gary non furono i suoi soli pseudonimi; aveva infatti anche scritto un romanzo poliziesco-politico, Le teste di Stéphanie, con il nome di Shatan Bogat e una allegoria satirica, L'uomo con la colomba, firmata Fosco Sinibaldi.

Grazie all’utilizzo degli pseudonimi, Romain Gary fu l'unico scrittore a ottenere due volte il Premio Goncourt. La prima volta nel 1956 come Romain Gary, per Le radici del cielo, e la seconda volta nel 1975 con lo pseudonimo di Émile Ajar, per La vita davanti a sé.

Romain Gary girò anche due film, di cui fu sia regista che sceneggiatore, che non riscossero molto successo, mentre ebbero maggiore successo gli adattamenti cinematografici di alcuni suoi libri, in particolare Chiaro di donna del 1979, La vita davanti a sé (1977) che ottenne l'Oscar come miglior film straniero e nel 2017 La promessa dell'alba.

 

Trama

La vicenda si svolge nel dopoguerra in una banlieue parigina e ha come protagonisti un ragazzino di quattordici anni, Mohammed, e Madame Rosa, una ex prostituta ebrea scampata ai campi di concentramento, che accoglie nella sua casa, per un piccolo compenso, i figli delle altre prostitute. Momo, il soprannome di Mohammed, è uno di questi, ma, contrariamente agli altri, la sua mamma non viene mai a trovarlo, perciò il legame che si stabilisce fra lui e Madame Rosa è unico e profondo.

Intorno ai protagonisti ruotano personaggi ai margini della società: il protettore delle prostitute Monsieur N’Da Amédéé, che, essendo analfabeta, si fa scrivere le lettere da Madame Rosa, il signor Waluomba e i suoi fratelli, che aiutano Momo a trasportare la troppo robusta Madame Rosa fino al sesto piano, Madame Lola, una bellissima prostituta ma in realtà un ex pugile senegalese, che li aiuta a sopravvivere con il suo denaro. 

Un giorno si presenta a casa un uomo di nome Kadir Yoûssef, che è appena uscito dal manicomio criminale dove è stato rinchiuso 12 anni per avere ucciso la madre di Momo, una prostituta della quale era protettore. Vorrebbe vedere suo figlio, ma al rifiuto di Madame Rosa, che teme di perdere il ragazzino, ha una crisi cardiaca e muore.

La salute di Madame Rosa continua a peggiorare, ma lei non vuole andare a morire in ospedale. Momo allora la porta nello scantinato del palazzo, dove muore poco dopo. Il ragazzo rimane a vegliarla per tre settimane finché i vicini, richiamati dall'odore, scoprono i due nello scantinato.

Liberamente tratto dal web

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