Romain Gary, pseudonimo di Roman Kacew (Vilnius 1914 – Parigi 1980)
Nato in Lituania figlio di Arieh Leib Kacew e di Mina
Owczyńska, Romain Gary arrivò in Francia, a Nizza, all'età di 13 anni.
Dopo avere studiato giurisprudenza a Parigi, si arruolò nell'aviazione e
raggiunse la "Francia libera" (l'organizzazione
di resistenza fondata da de Gaulle) nel 1940 dove prestò servizio nell’aereonautica,
venendo anche decorato
con la Legion d’onore. Dopo la fine delle ostilità, intraprese una
carriera di diplomatico al servizio della Francia. Negli anni cinquanta
soggiornò a lungo a Los Angeles in California come Console generale di
Francia.
Sposò prima la scrittrice britannica Lesley Blanch e
poi l'attrice americana Jean Seberg, divorziò da entrambe. Nel 1980,
profondamente depresso per il sopraggiungere della vecchiaia, si diede la morte
sparandosi alla tempia, dopo aver avuto cura d'indossare una vestaglia rosso
vermiglio perché il sangue non si notasse troppo.
Dopo la sua morte si scoprì che, sotto lo pseudonimo di
Émile Ajar, era l'autore di quattro romanzi la cui paternità era stata
attribuita ad un suo parente, il quale aveva sostenuto il ruolo di Ajar di
fronte alla stampa e all'opinione pubblica.
Si aggiunga che Ajar e Gary non furono i suoi soli
pseudonimi; aveva infatti anche scritto un romanzo poliziesco-politico, Le
teste di Stéphanie, con il nome di Shatan Bogat e una allegoria
satirica, L'uomo con la colomba, firmata Fosco Sinibaldi.
Grazie all’utilizzo degli pseudonimi, Romain Gary fu
l'unico scrittore a ottenere due volte il Premio Goncourt. La prima volta
nel 1956 come Romain Gary, per Le radici del cielo, e la seconda
volta nel 1975 con lo pseudonimo di Émile Ajar, per La vita davanti a
sé.
Romain Gary girò anche due film, di cui fu sia regista
che sceneggiatore, che non riscossero molto successo, mentre ebbero maggiore
successo gli adattamenti cinematografici di alcuni suoi libri, in particolare Chiaro
di donna del 1979, La vita davanti a sé (1977) che ottenne l'Oscar
come miglior film straniero e nel 2017 La promessa dell'alba.
Trama
La
vicenda si svolge nel dopoguerra in una banlieue parigina e ha come
protagonisti un ragazzino di quattordici anni, Mohammed, e Madame Rosa, una ex
prostituta ebrea scampata ai campi di concentramento, che accoglie nella sua
casa, per un piccolo compenso, i figli delle altre prostitute. Momo, il
soprannome di Mohammed, è uno di questi, ma, contrariamente agli altri, la sua
mamma non viene mai a trovarlo, perciò il legame che si stabilisce fra lui e
Madame Rosa è unico e profondo.
Intorno
ai protagonisti ruotano personaggi ai margini della società: il protettore delle
prostitute Monsieur N’Da Amédéé, che, essendo analfabeta, si fa scrivere le
lettere da Madame Rosa, il signor Waluomba e i suoi fratelli, che aiutano Momo
a trasportare la troppo robusta Madame Rosa fino al sesto piano, Madame Lola,
una bellissima prostituta ma in realtà un ex pugile senegalese, che li aiuta a
sopravvivere con il suo denaro.
Un giorno si presenta a casa un uomo di nome Kadir Yoûssef,
che è appena uscito dal manicomio criminale dove è stato rinchiuso 12 anni per
avere ucciso la madre di Momo, una prostituta della quale era protettore.
Vorrebbe vedere suo figlio, ma al rifiuto di Madame Rosa, che teme di perdere il
ragazzino, ha una crisi cardiaca e muore.
La salute di Madame Rosa continua a peggiorare, ma lei non
vuole andare a morire in ospedale. Momo allora la porta nello scantinato del
palazzo, dove muore poco dopo. Il ragazzo rimane a vegliarla per tre settimane finché
i vicini, richiamati dall'odore, scoprono i due nello scantinato.
Liberamente tratto dal web