venerdì 23 marzo 2018

Groviglio di vipere di François Charles Mauriac


François Charles Mauriac (Bordeaux 11 ottobre 1885 - Parigi 1 settembre 1970)
Nacque in una famiglia composta di cinque fratelli, un padre  agnostico e repubblicano, e una madre cattolica, che rimasta vedova all'età di ventinove anni educò i figli alla religione. Mauriac studiò alla scuola religiosa Grand-Lebrun e mostrò una grande passione per alcuni tra i maggiori autori francesi, come Pascal, Baudelaire, Balzac e Racine. Il suo esordio avvenne grazie ad un articolo scritto per La vie fraternelle, voce del movimento cattolico Sillon, di impronta operaia e popolare. Ottenuta la licence in lettere nel 1906, si trasferì a Parigi per partecipare al concorso all'École des Chartres, che vinse e che gli aprì la carriera di insegnante.  Ma nel 1909 decise di dedicarsi anima e corpo alla letteratura, pubblicando la raccolta di poesie intitolata Les Mains jointes , seguita dal romanzo L'Enfant chargé de chaînes. Già in queste prime opere si delineò l'ispirazione religiosa anche se i toni furono ancora sfumati. Nel 1913 si sposò con Jeanne. In quegli anni Mauriac si dedicò con passione anche all'attività di giornalista, collaborando con Gaulois e Le Figaro e si impegnò come promotore di un manifesto destinato ai cattolici affinché si dissociassero dal franchismo. Nei romanzi come Il bacio al lebbroso (1922), Thérèse Desqueyroux (1927), Groviglio di vipere (1932), si fece denunciatore spietato e giudice intransigente di sentimenti quali avarizia, orgoglio, odio, sensualità, avidità, materialismo e brama di dominare, che travolgono la borghesia di provincia, lontana da ogni possibilità di riscatto. Questi temi permeano anche la sua produzione teatrale: ricordiamo Asmodeo del 1937 al quale fecero seguito Amarsi male (1945) e Passaggio del diavolo (1947), Il fuoco sulla terra (1950).  Ai romanzi alternò ritratti più distaccati in saggi critici su Jean Racine, Blaise Pascal, Gesù. Numerosi furono pure i suoi studi sui problemi del credente, tra i quali Sofferenza e gioia del cristiano (1931), Brevi saggi di psicologia religiosa (1933), così come fondamentali risultarono i suoi saggi dottrinali Giovedì Santo (1931) e La pietra dello scandalo (1948). Durante la seconda guerra mondiale si oppose al governo di Vichy e si avvicinò alle posizioni del generale de Gaulle, al quale dedicherà un'opera biografica intitolata De Gaulle. Tuttavia, nel1945, prese le difese degli scrittori collaborazionisti come il fascista Brasillac. Ciò gli valse, da parte del foglio satirico-politico Canard enchaîné il soprannome di "Saint Françoise des Assises". Per lo stile fluido e ricco di immagini, per la coerenza e dirittura morale ma soprattutto perché trattò temi universali, gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura nel 1952. Nel maggio 1955 Mauriac spronò Elie Wiesel a scrivere delle sue esperienze di internato nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald (nel 1958 pubblicherà una delle sue opere più famose: La notte). Si schierò anche per la decolonizzazione dell'Algeria.
Trama
La storia è narrata in prima persona da Louis, il protagonista, che a 68 anni ripercorre le vicende della sua vita, dal 1885 circa, fino al 1930. Louis è un uomo molto facoltoso. La sua fortuna è stata raggiunta grazie alle sue capacità di accumulare capitali, ma anche tramite un buon matrimonio. Giovane assai povero, intelligente, pieno di rancore verso la propria madre (che riteneva impresentabile), aveva sposato Isabelle, verso cui si era mostrato immediatamente geloso e ombroso. Isabelle era stata innamorata di un giovane che non aveva potuto sposare perché egli era tisico e, avendo Isabelle due fratelli morti della stessa malattia, i genitori avevano accettato Louis, pur di classe sociale più modesta, affinché non si perpetrassero ulteriori malattie da trasmettere ai discendenti. Su queste basi, Louis si era sempre sentito aspro e chiuso in se stesso. Al momento del racconto, Louis è invecchiato e presenta una salute molto malferma. I familiari, pensando che non sono da lui amati e nemmeno graditi, vorrebbero ricorrere a un medico per far internare il malato e non rischiare di perdere l'eredità. Pertanto si sono riuniti nella casa di Louis e passano il tempo a tramare e parlarsi, esasperando l'uomo. Dal canto suo, Louis ha più volte cercato di estromettere i suoi due figli, con relativi coniugi e figli, dall'eredità, ma la sorte non lo ha favorito, togliendogli le persone che gli erano state più a cuore. Assediato dentro e fuori, Louis ripercorre le tappe della sua vita amara. E' sempre adirato con Isa, odia i giovani nipoti, e non ha capito le qualità dei suoi figlioli, che sin da bambini erano stati modelli di buona educazione e chiunque altro ne sarebbe stato fiero. Invece emergono dal cuore aggrovigliato di Louis l'affetto per la figlioletta minore Marie, morta a dieci anni, per il piccolo Luc, nipote di Isabelle, falciato dalla guerra a soli 18 anni, per un figlio illegittimo, Robert, che si era rivelato debole e corruttibile. In questo macerarsi, Louis si accorge troppo tardi che, più logorata di lui, Isa d'improvviso si ammala e muore. La scomparsa della compagna di vita, a prescindere dalla qualità di quella vita, colpisce Louis che piange e si dispera, con immenso stupore di tutti. Perché Louis, se non aveva dispensato il bene tra i suoi, ne era in ogni modo stato ricambiato con chiusure e pregiudizi, come se un tipo del suo stampo non potesse comportarsi che ingiustamente. Solo la moglie, Isa, non aveva mai smesso di amarlo, di cercare di farlo accettare, e anche lei era stata fraintesa e compatita. Ma la nuova svolta, il crollo di Louis, convince i familiari a lasciarlo solo e la nipote Janine, sul punto di separarsi dal marito Phili, (altra simpatia di Louis, nonostante sia un dissipato) rimane con il nonno, a sua volta per riflettere ed assisterlo. Così il dialogo interiore che Louis aveva intrapreso, può continuare nella quasi solitudine e diventare dialogo con il proprio Creatore. E il grido dell'uomo che si sente peccatore, che ha tenuto in sé un groviglio di vipere, sale e sale, fino a consumare Louis. A Janine toccherà il suo diario e la difesa di un'anima che, trovata la pace, forse ha trovato anche la luce.