Jon Olav Fosse (Haugesund, 29
settembre 1959) è uno scrittore, sceneggiatore e traduttore norvegese.
Scrive in lingua nynorsk o neonorvegese (una delle due forme di scrittura ufficiali
della lingua norvegese). Fosse è cresciuto a Strandebarm in una
fattoria con i nonni, i genitori e due sorelle. Allevato nella fede luterana,
si è ribellato nell’adolescenza dichiarandosi ateo. Da ragazzo faceva parte di
una band, suonava la chitarra elettrica e scriveva canzoni. Nel 1979, dopo il
liceo, si è trasferito a Bergen, dove si è iscritto all’università per studiare
letteratura comparata e dove ha iniziato a scrivere. Durante gli studi,
terminati con il dottorato nel 1987, si è sposato e ha avuto un figlio. Ha
iniziato a pubblicare nel 1983, con il
romanzo Raudt, Svart (Rosso, Nero), nel 1985 è uscito il suo secondo romanzo Stengd
gitar (Closed Guitar) e nel 1986 il ciclo poetico Engel
med vatn i augene (Angel with Water in Its Eyes). Nel 1987 ha
pubblicato il terzo romanzo Blod. Steinen er (Blood. The Stone
Is). Nel 1989 ha divorziato e si è risposato all’inizo degli anni 1990,
continuando a pubblicare romanzi e dedicandosi anche a numerose traduzioni. Nel
1994 è stata messa in scena la sua prima sceneggiatura Og aldri skal vi
skiljast (And We'll Never Be Parted). Ha scritto numerosi
romanzi, poesie, libri per bambini e sceneggiature, ricevendo diversi
riconoscimenti in patria e all’esteo. Il 5 ottobre 2023
gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura "per le sue opere
innovative e la sua prosa che danno voce all'indicibile".
Negli anni si è sposato una terza volta e ha in tutto sei figli. Nel 2012 si è convertito al cattolicesimo.
Trama
Un bambino viene al mondo; si chiamerà
Johannes, sarà un pescatore. Un uomo ormai anziano muore; si chiamava Johannes,
era un pescatore. Mattino e sera si estende tra i due estremi della vita, come
tra i due estremi del giorno, tra i pensieri di un padre che vede nascere suo
figlio e quelli di un vecchio che affronta le cose di ogni giorno, nel suo
ultimo giorno, cose sempre identiche, riconoscibili, eppure definitive.
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