mercoledì 29 marzo 2017

Il Principio di Jerome Ferrari


L'autore: Jerome Ferrari è nato nel 1968 a Parigi. Ha  insegnato filosofia nei licei di Porto-Vecchio, di Algeri e di Ajaccio, Attualmente insegna al liceo francese di Abu Dhabi. Nel 2012 ha ottenuto il premio Goncourt per il suo libro Il sermone sulla caduta di Roma. I suo altri libri sono Aleph zéro del 2002, Dans le secret  del 2007, Balco Atlantico del 2008, Un dieu un animal del 2009 e Où j'ai laissé mon âme del 2010. Il principio è il suo romanzo più recente (2016).
La trama: Il “principio di indeterminazione” del fisico tedesco Werner Heisenberg afferma che non è possibile conoscere simultaneamente posizione e velocità di un elettrone: se se ne determina esattamente la posizione, la velocità diventa una totale incognita, mentre quando se ne misura la velocità a diventare vaga è la sua posizione. Tale principio è alla base della fisica quantistica, che a sua volta è stata il punto di partenza per la realizzazione della bomba atomica. Servendosi di documenti d’archivio, corrispondenze, autobiografie e registrazioni dei servizi segreti britannici, ol romanzo ripercorre la vita di Heisenberg dai suoi albori come brillante studente, poi giovanissimo professore all’università di Lipsia, e ancora premio Nobel per la fisica nel 1932, fino alle sue controversie con Einstein, allo scoppio della Seconda guerra mondiale e alla sua controversa posizione nei confronti del regime nazista, che solleva nell’uomo Heisenberg una quantità di problemi morali difficilmente risolvibili. Ma il libro è tutt’altro che una storia di Heisenberg e del suo periodo: prendendo spunto dal suddetto principio, Ferrari sembra riproporlo come principio generale dell’esistenza, di cui l’indeterminazione diventa appunto la caratteristica principale. È un testo profondissimo e leggero insieme, drammatico e ironico allo stesso tempo, contemporaneamente di facile e difficile lettura, oscillante con tale disinvoltura tra tutti questi contrasti apparentemente inconciliabili che verrebbe quasi voglia di definirlo indeterminato.
 
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