Annie Ernaux (Lillebonne, 1º settembre 1940)
Annie Duchesne nasce a Lillebonne, in Normandia, in un contesto
sociale di modeste condizioni. Annie trascorre l'infanzia e la giovinezza
a Yvetot, dove i genitori, prima operai e poi piccoli commercianti,
gestiscono un bar-drogheria. Dopo gli studi all'Université de
Rouen ottiene l'abilitazione all'insegnamento e inizia la carriera di
insegnante di lettere moderne in un liceo. L'umile provenienza della sua
famiglia e il passaggio all'universo "borghese", consentito a Annie
grazie all'istruzione ricevuta, rappresenteranno un'esperienza che inciderà
profondamente sulla sua scrittura e sul suo impegno sociale e
politico. Nel 1964 si sposa con Philippe Ernaux; il matrimonio, da cui
nasceranno due figli, finisce all'inizio degli anni 1980, quando il marito la
lascia dopo 17 anni di vita insieme. Negli anni settanta milita nel movimento
femminista e scrive articoli a sfondo politico su Le Monde. Nel
1974 pubblica il suo primo romanzo. Il suo quarto libro, Il posto,
vince il Premio Renaudot nel 1984. Attraverso le sue opere racconta
alcuni degli avvenimenti che hanno segnato la sua vita, come un aborto
clandestino in L'evento (L'Événement), una storia
d'amore con un amante russo in Passione semplice, la morte di sua
madre in Una donna, il suo tumore in L'Usage de la
photo.
Nel 2000 si ritira dall'insegnamento e si dedica alla scrittura de Gli
anni (Les Années) che verrà pubblicato nel 2008 e riceverà diversi
premi. Nel 2011 esce alle stampe L'altra figlia, una
lettera indirizzata alla sorella mai conosciuta, morta prima della sua nascita,
e L'Atelier noir, che riunisce vari taccuini composti da note e
riflessioni sulla scrittura. Nello stesso anno, viene pubblicata
l'antologia Écrire la vie, che raccoglie la maggior parte dei
suoi scritti autobiografici e un quaderno di cento pagine, composto da foto e
brani inediti tratti dal suo diario.
Nell'aprile 2016 pubblica un nuovo racconto autobiografico, Memoria
di ragazza (Mémoire de fille), in cui, quasi sessant'anni dopo, parla
dell'estate 1958, in cui compì 18 anni e sperimentò il suo primo rapporto
sessuale. Questa esperienza, avvenuta lontano da casa, mentre faceva
l'animatrice in una colonia di vacanza, rimarrà per lei, come scrive nel libro,
"il grande ricordo della vergogna, il più dettagliato, il più intrattabile
di ogni altro".
Vince numerosi premi letterari e nel 2022 le viene assegnato il premio
Nobel per la letteratura «per il coraggio e l'acutezza clinica con cui
svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria
personale».
Trama
La storia di un uomo - prima contadino, poi
operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una città della provincia
normanna - raccontata con precisione chirurgica, senza compatimenti né
miserabilismi, dalla figlia scrittrice. La storia di una donna che si affranca
con dolorosa tenerezza dalle proprie origini e scrive dei suoi genitori alla
ricerca di un ormai impossibile linguaggio comune. Una scrittura tesissima,
priva di cedimenti, di una raffinata semplicità capace di rendere ogni singola
parola affilata come un coltello. Il posto è un romanzo autobiografico che
riesce, quasi miracolosamente, nell'intento più ambizioso e nobile della
letteratura: quello di far assurgere l'esperienza individuale a una dimensione
universale, che parla a tutti noi di tutti noi.
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