Jorge Mario Pedro Vargas Llosa (1936 – 2025) nacque ad Arequipa (Perù) figlio unico di Ernesto Vargas Maldonado e di Dora Llosa Ureta, che si separarono qualche mese dopo la sua nascita. Vargas Llosa visse con la famiglia materna inizialmente ad Arequipa e, in seguito alla nomina del nonno materno console onorario in Bolivia, a Cochabamba, dove trascorse i primi anni della sua infanzia. Quando il nonno ottenne un nuovo incarico, rientrarono in Perù e Vargas Llosa frequentò a Piura la scuola elementare. Nel 1946, Vargas Llosa si recò a Lima dove incontrò per la prima volta il padre (gli avevano detto che era morto per non spiegargli i motivi del divorzio). I genitori si rimisero insieme e trasferirono la famiglia a Magdalena del Mar, sobborgo della capitale peruviana. Il rapporto problematico con il padre marcherà per sempre la sua vita. A Lima studiò nel Colegio La Salle e poi al Colegio Militar Leoncio Prado. Un anno prima di ottenere il diploma, Vargas Llosa incominciò a collaborare come giornalista ad alcuni quotidiani locali. Si ritirò dall'accademia militare e terminò i suoi studi a Piura, dove lavorò per il giornale locale e diresse la rappresentazione teatrale della sua prima opera drammatica, La huida del Inca. Nel 1953 tornò a Lima all'Universidad Nacional Mayor de San Marcos dove studiò Diritto e Letteratura. All’università si interessò di politica, avvicinandosi al movimento chiamato Cahuide, sotto il quale si celava il Partito Comunista perseguitato dal governo, al quale Vargas Llosa si opponeva. Fu anche apertamente sostenitore della rivoluzione cubana di Fidel Castro. Poco tempo dopo però il giovane Vargas Llosa si distanzierà da quel gruppo e si iscriverà alla Democracia Cristiana. Nel 1955 sposò Julia Urquidi, di dieci anni più anziana di lui.
Vargas Llosa
incominciò seriamente la sua carriera letteraria nel 1957 con la pubblicazione
dei suoi primi racconti, Los jefes e El abuelo,
mentre collaborava con due giornali. Dopo la laurea nel 1958 ricevette
una borsa di studio per la Universidad Complutense de Madrid in Spagna.
Nel 1960 andò poi in Francia, a Parigi, dove aveva fatto richiesta
per un'altra borsa di studio, che fu però respinta. Nonostante le difficoltà
finanziarie, Mario e Julia decisero di rimanere a Parigi dove Vargas Llosa
cominciò a scrivere in maniera regolare. Nel 1963 pubblicò il romanzo La
città e i cani, redatto con una particolare tecnica narrativa in cui
narrazione e sovrapposizioni di tempi e piani si alternano in uno stile quasi
cinematografico. Nel 1964 divorziò da Julia e un anno dopo sposò una cugina,
Patricia Llosa, dalla quale ebbe tre figli. Il secondo romanzo, La Casa
Verde, uscì nel 1966 e ebbe grande successo. Nel 1969 è pubblicato Conversación
en la Catedral a cui seguono due romanzi più leggeri Pantaleón e le
visitatrici e La zia Julia e lo scribacchino. Più impegnati su
temi politici e sociali sono i romanzi pubblicati negli anni Ottanta e Novanta.
Negli anni Ottanta Vargas Llosa si attestò definitivamente su posizioni politiche
neoliberiste, rinnegando completamente le idee che lo avevano animato negli
anni giovanili. Nel 1990 si candidò alla presidenza della repubblica peruviana
contro Alberto Fujimori, che però vinse con il sostegno della sinistra. A causa
dell'instabilità politica peruviana Vargas Llosa lasciò il Perù e si trasferì
in Spagna, paese di cui ottenne la cittadinanza nel 1993. Nel 2010 vinse
il Premio Nobel per la letteratura per «la propria cartografia delle
strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e
della sconfitta dell'individuo». Nel 2015, dopo cinquant'anni di
matrimonio, ha lasciò la moglie per legarsi a Isabel Preysler. Vargas Losa
è morto nell’aprile 2025 nel suo appartamento di Lima, dove era tornato a
vivere nel 2022 dopo essersi riavvicinato alla moglie Patricia.
Trama
Il protagonista
del romanzo è Mario, un ragazzo diciottenne studente in legge e direttore del
Servizio Informazioni di Radio Panamericana, a Lima. Il suo lavoro alla radio,
insieme a Gran Pablito e Pascual, consiste nello scrivere e annunciare
bollettini sulle notizie interessanti del giorno. Nello stesso periodo a Radio
Central, appartenente agli stessi proprietari di Radio Panamericana, arriva il
boliviano Pedro Camacho, popolarissimo autore di romanzi radiofonici. Quasi negli
stessi giorni giunge in città dalla Bolivia a cercarsi un altro marito dopo il
fallimento del suo primo matrimonio la zia Julia, sorella della moglie dello
zio di Mario. Tra Mario e Julia nasce una storia d'amore che non viene
confessata alla famiglia per paura dello scandalo. Quando i genitori di Mario,
che vivono negli Stati Uniti, li scoprono rientrano subito a Lima. Nel
frattempo, però, i due si sposano, tra mille difficoltà, essendo lui minorenne
e non avendo il permesso dei genitori. Accanto al racconto di Mario e Julia si
svolgono, a capitoli alterni, i romanzi radiofonici di Pedro Camacho, che in
poco tempo conquistano le folle. Oberato di lavoro, l'autore confonde i
personaggi dei suoi romanzi e li sposta dall'uno all'altro, cambia loro nome,
li uccide e li resuscita, causando confusione nei suoi ascoltatori. Viene
perciò internato in manicomio. Il romanzo termina quando Mario è ormai
cinquantenne. Ha divorziato dalla zia Julia, si è trasferito in Europa e
affermato come scrittore. Torna a Lima per ritrovare il Gran Pablito
proprietario di un ristorante, Pascual redattore di un giornale sull'orlo del
fallimento e Pedro Camacho, uscito ormai dal manicomio, facchino per lo stesso
quotidiano.
Liberamente
tratto dal web
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