Schnitzler nasce da famiglia
ebraica a Vienna dove frequenta l'Akademisches Gymnasium e poi la facoltà di
medicina dove si laurea nel 1885. La sua prima opera è del 1888: l'atto unico L'avventura
della sua vita. In essa compare per la prima volta il personaggio di Anatol
che darà il nome ad un ciclo di atti unici. Alla morte del padre, nel 1893,
lascia l'impiego ospedaliero e apre uno studio medico privato. Nel 1895 viene
rappresentato al Burgtheater di Vienna, Amoretto che dà subito notorietà
e successo all'autore. Nel 1900 pubblica Il sottotenente Gustl che provoca la
sua radiazione da tenente medico dell'esercito, a seguito della impietosa
rappresentazione della vita militare fatta nel romanzo. Nel 1902 nasce il figlio
Heinrich, avuto dalla cantante Olga Gussmann, con cui si sposa nel 1903. Nello stesso anno va
in scena a Monaco di Baviera Girotondo, scritto tre anni prima e
mai pubblicato, causando un notevole scandalo per il presunto cinismo con cui
vengono rappresentati i rapporti tra cinque uomini e altrettante donne che sono
uniti da un filo comune. Il testo teatrale viene pubblicato dopo pochi mesi
dalla rappresentazione, riportando un successo di vendite strepitoso. Girotondo
è tuttora un lavoro molto rappresentato. Nel 1905 debutta Intermezzo
con cui otterrà il Premio Grillparzer per la commedia. Nel 1909 nasce la figlia Lili.
Nel 1913
pubblica Beate e suo figlio. L'anno successivo esce un film tratto dalla
commedia Amoretto, con sceneggiatura dell'autore. Nel 1917 pubblica Il dottor
Gräsler medico termale e nel 1918 Il ritorno di Casanova. Schnitzler era
molto attratto dalla vita dell'avventuriero veneziano e ne fece il protagonista di opere di pura invenzione che
riuscivano però a rendere con grande precisione introspettiva il carattere del
personaggio. Nel 1924
pubblica La signorina Else. Tra il 1925 e il 1926 esce, pubblicato su
una rivista, Doppio sogno. Il 26 luglio del 1928 la figlia Lili si
suicida a Venezia,
dove abita con il suo marito italiano. È un atto inspiegabile e per il padre un
durissimo colpo dal quale non si riprenderà più. Tre anni dopo Schnitzler muore, a Vienna, per un ictus.
Trama
È un racconto breve, che si sviluppa in un giorno e
mezzo, costretto dentro i limiti di una ferrea legge dell'onore militare, per
cui i debiti di gioco devono essere saldati entro le ventiquattr'ore. La
narrazione avviene secondo lo schema del flusso di pensiero e monologo interiore, di cui Schnitzler è maestro.
Una domenica mattina il tenente William Kasda - Willi - riceve una visita
inaspettata: l'ex tenente Otto von Bogner, caduto in disgrazia e radiato
dall'esercito per debiti di gioco, gli chiede 960 fiorini, per ripagare un
ammanco di cassa. Willi in tasca ha solo 120 fiorini ma prende lo stesso su di
sé la responsabilità del debito dell'amico. Prima si reca presso la famiglia
Kessner, poi raggiunge il Café Schopf di Baden,
dove inizia una partita a Chemin de fer, che finirà solo all'alba del
giorno dopo. All'inizio vince più di
quanto gli serve per prestare i mille fiorini all'amico ma, preso dal gioco,
insiste e continua a vincere. A metà serata, quando perde l'ultimo treno che
rientra a Vienna, torna al tavolo, e riprende a giocare sempre più forte, senza
badare ai soldi che perde, accettando sventatamente quelli che il Console gli
presta. Alla fine si ritrova con un debito di 11.000 fiorini, che dovrà pagare
entro mezzogiorno del giorno dopo. Una somma impossibile per le sue finanze, a meno
che lo zio Wilram, che gli aveva versato fino a poco tempo prima un discreto
vitalizio, lo aiuti. Si reca dallo zio, che gli spiega che non possiede più
nulla: ha intestato la sua intera fortuna alla moglie (una fioraia di facili
costumi, con cui Willi stesso aveva passato una notte alcuni anni prima) che
non gli da più soldi. Willi si reca dalla donna, che inizialmente gli nega
qualsiasi possibile aiuto, ma alla fine, promettendogli di andare a trovarlo
più tardi, gli lascia sperare qualcosa. Effettivamente Leopoldine si concede a
Willi, nel suo alloggio in caserma. La mattina si alza prima di lui e gli
lascia 1.000 fiorini come pagamento per la prestazione sessuale della notte.
Willi si ricorda di aver lasciato a sua volta sul comodino di Leopoldine 10
fiorini come mancia non richiesta per la notte che lei pensava di avergli
donato per amore. La donna quindi si vendica e se ne va. Willi fa recapitare i
1.000 fiorini all'amico Otto e poi si spara un colpo alla tempia. Arriva poi lo
zio Wilram che, ormai troppo tardi, ha portato 11.000 fiorini. Andandosene
Wilram annusa il profumo familiare di Leopoldine, sua moglie nonostante tutto,
e scorge i piatti con gli avanzi di una cena per due. Colto da un terribile
sospetto chiede all'attendente con chi avesse cenato Willi l'ultima sera.
Questi, mentendo, dichiara fermamente sull'attenti: "fino a tarda notte...
con un altro ufficiale".
Liberamente tratto dal web
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