domenica 16 novembre 2025

Via delle Botteghe Oscure di Jean Patrick Modiano

Jean Patrick Modiano nasce a Boulogne-Billancourt, vicino a Parigi, il 30 luglio del 1945, figlio di Albert Modiano, francese di origini ebraico-italiane, e di Louisa Colpijn, un'attrice belga. Il padre, arrestato durante l’occupazione tedesca, per evitare la deportazione collaborò con il servizio segreto delle SS acquistando rifornimenti al mercato nero e accumulando così una discreta fortuna. Poco dopo la nascita Patrick fu affidato ai nonni materni, che lo fecero battezzare e frequentare una scuola cattolica. Modiano trascorre l’infanzia insieme al fratello Rudy in parte con la madre (impegnata soprattutto a viaggiare) e in parte con amici di famiglia dediti a attività criminali. La morte di Rudy per leucemia all'età di dieci anni segna la fine dell'infanzia, periodo a cui dedicherà alcuni scritti. Dal 1956 al 1962 studia in due collegi, il secondo più simile a una prigione.  Nel 1961 i genitori divorziano e il padre si risposa. Modiano, sostenuto da Raymond Queneau, amico della madre, riesce a ottenere il baccalaureato, ma abbandona poi gli studi l’anno seguente. Si mantiene rivendendo libri di edizioni pregiate rubate a privati ​​o biblioteche, aggiungendo talvolta, di suo pugno, la dedica di un grande autore per aumentarne il valore. Nel 1964 viene iscritto dalla matrigna e contro la sua volontà alle classi preparatorie del liceo. Dopo essere fuggito dalla madre, quando torna dal padre per chiedergli aiuto finanziario, questi lo denuncia alla polizia come un "teppista". Nell'autunno del 1965, si iscrive alla Sorbona alla Facoltà di Lettere. Non frequenta alcun corso ma frequenta i seguaci della psichedelia e del turismo hippie di Ibiza 

Nel 1967 scrive il suo primo romanzo La Place de l'Étoile. È poi documentarista per Carlo Ponti e paroliere per Françoise Hardy. Nel 1970 sposa Dominique Zehrfuss con cui ha avuto due figlie, Zina Modiano (1974), futura regista, e Marie Modiano (1978), cantante e scrittrice. Nel 1972 pubblica Les Boulevards de ceinture e nel 1973 scrive con il regista Louis Malle la sceneggiatura del film Lacombe Lucien, che sarà accolto con sfavore dalla critica. Negli anni successivi scrive sceneggiature per la televisione e romanzi. Nel 1978 il suo sesto romanzo Rue des Boutiques Obscures gli vale il Premio Goncourt. Nel 2014 l'Accademia svedese gli ha assegnato il Premio Nobel per la letteratura, «per l'arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inesplicabili e scoperto il mondo della vita nel tempo dell'occupazione».

Trama

Il romanzo racconta le vicende vissute da un gruppo di ragazzi durante il periodo dell'Occupazione tedesca di Parigi e della Francia, il tutto a partire dalla ricerca (avvenuta a guerra ormai conclusa) da parte del protagonista, vittima di amnesia, di notizie inerenti al suo passato e alla sua vita in quel periodo. L'opera si apre in medias res e la vicenda si sviluppa attraverso numerosi flashback, spesso legati a ricordi confusi del protagonista che ha assunto il nome di Guy Roland.  Nel corso del racconto scopre il suo legame con Freddie Howard de Luz e sua moglie Gay Orlow e soprattutto scopre di essere stato molto legato a una donna: Denise Coudreuse. Ritrovando lei (seppur mai di persona), il protagonista riesce anche a conoscere il suo vero nome, o meglio a trovare due sue possibili identità: Pedro McEvoy o Jimmy Pedro Stern. Poco per volta riesce a ricordare il suo passato e cosa era accaduto quando aveva perso la memoria mentre cercava con i suoi amici di fuggire dall’occupazione nazista per riparare in Svizzera.  

Alla fine del romanzo troviamo il protagonista in Polinesia, sulle tracce di Freddie; non trovandolo, ma sicuro che l'amico sia ancora vivo, decide che andrà a Roma, in Via delle Botteghe Oscure 2, dove il presunto sé stesso Pedro McEvoy avrebbe vissuto per alcuni anni, nel tentativo di rimettere a posto gli ultimi tasselli del puzzle che era diventata la sua vita.

Liberamente tratto dal web

 

 

sabato 27 settembre 2025

La zia Julia e lo scribacchino di Mario Vargas Llosa

 

Jorge Mario Pedro Vargas Llosa (1936 – 2025) nacque ad Arequipa (Perù) figlio unico di Ernesto Vargas Maldonado e di Dora Llosa Ureta, che si separarono qualche mese dopo la sua nascita. Vargas Llosa visse con la famiglia materna inizialmente ad Arequipa e, in seguito alla nomina del nonno materno console onorario in Bolivia, a Cochabamba, dove trascorse i primi anni della sua infanzia. Quando il nonno ottenne un nuovo incarico, rientrarono in Perù e Vargas Llosa frequentò a Piura la scuola elementare. Nel 1946, Vargas Llosa si recò a Lima dove incontrò per la prima volta il padre (gli avevano detto che era morto per non spiegargli i motivi del divorzio). I genitori si rimisero insieme e trasferirono la famiglia a Magdalena del Mar, sobborgo della capitale peruviana. Il rapporto problematico con il padre marcherà per sempre la sua vita. A Lima studiò nel Colegio La Salle e poi al Colegio Militar Leoncio Prado. Un anno prima di ottenere il diploma, Vargas Llosa incominciò a collaborare come giornalista ad alcuni quotidiani locali. Si ritirò dall'accademia militare e terminò i suoi studi a Piura, dove lavorò per il giornale locale e diresse la rappresentazione teatrale della sua prima opera drammatica, La huida del Inca. Nel 1953 tornò a Lima all'Universidad Nacional Mayor de San Marcos dove studiò Diritto e Letteratura. All’università si interessò di politica, avvicinandosi al movimento chiamato Cahuide, sotto il quale si celava il Partito Comunista perseguitato dal governo, al quale Vargas Llosa si opponeva. Fu anche apertamente sostenitore della rivoluzione cubana di Fidel Castro. Poco tempo dopo però il giovane Vargas Llosa si distanzierà da quel gruppo e si iscriverà alla Democracia Cristiana. Nel 1955 sposò Julia Urquidi, di dieci anni più anziana di lui.

Vargas Llosa incominciò seriamente la sua carriera letteraria nel 1957 con la pubblicazione dei suoi primi racconti, Los jefes e El abuelo, mentre collaborava con due giornali. Dopo la laurea nel 1958 ricevette una borsa di studio per la Universidad Complutense de Madrid in Spagna. Nel 1960 andò poi in Francia, a Parigi, dove aveva fatto richiesta per un'altra borsa di studio, che fu però respinta. Nonostante le difficoltà finanziarie, Mario e Julia decisero di rimanere a Parigi dove Vargas Llosa cominciò a scrivere in maniera regolare. Nel 1963 pubblicò il romanzo La città e i cani, redatto con una particolare tecnica narrativa in cui narrazione e sovrapposizioni di tempi e piani si alternano in uno stile quasi cinematografico. Nel 1964 divorziò da Julia e un anno dopo sposò una cugina, Patricia Llosa, dalla quale ebbe tre figli. Il secondo romanzo, La Casa Verde, uscì nel 1966 e ebbe grande successo. Nel 1969 è pubblicato Conversación en la Catedral a cui seguono due romanzi più leggeri Pantaleón e le visitatrici e La zia Julia e lo scribacchino. Più impegnati su temi politici e sociali sono i romanzi pubblicati negli anni Ottanta e Novanta. Negli anni Ottanta Vargas Llosa si attestò definitivamente su posizioni politiche neoliberiste, rinnegando completamente le idee che lo avevano animato negli anni giovanili. Nel 1990 si candidò alla presidenza della repubblica peruviana contro Alberto Fujimori, che però vinse con il sostegno della sinistra. A causa dell'instabilità politica peruviana Vargas Llosa lasciò il Perù e si trasferì in Spagna, paese di cui ottenne la cittadinanza nel 1993. Nel 2010 vinse il Premio Nobel per la letteratura per «la propria cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo». Nel 2015, dopo cinquant'anni di matrimonio, ha lasciò la moglie per legarsi a Isabel Preysler. Vargas Losa è morto nell’aprile 2025 nel suo appartamento di Lima, dove era tornato a vivere nel 2022 dopo essersi riavvicinato alla moglie Patricia.

Trama

Il protagonista del romanzo è Mario, un ragazzo diciottenne studente in legge e direttore del Servizio Informazioni di Radio Panamericana, a Lima. Il suo lavoro alla radio, insieme a Gran Pablito e Pascual, consiste nello scrivere e annunciare bollettini sulle notizie interessanti del giorno. Nello stesso periodo a Radio Central, appartenente agli stessi proprietari di Radio Panamericana, arriva il boliviano Pedro Camacho, popolarissimo autore di romanzi radiofonici. Quasi negli stessi giorni giunge in città dalla Bolivia a cercarsi un altro marito dopo il fallimento del suo primo matrimonio la zia Julia, sorella della moglie dello zio di Mario. Tra Mario e Julia nasce una storia d'amore che non viene confessata alla famiglia per paura dello scandalo. Quando i genitori di Mario, che vivono negli Stati Uniti, li scoprono rientrano subito a Lima. Nel frattempo, però, i due si sposano, tra mille difficoltà, essendo lui minorenne e non avendo il permesso dei genitori. Accanto al racconto di Mario e Julia si svolgono, a capitoli alterni, i romanzi radiofonici di Pedro Camacho, che in poco tempo conquistano le folle. Oberato di lavoro, l'autore confonde i personaggi dei suoi romanzi e li sposta dall'uno all'altro, cambia loro nome, li uccide e li resuscita, causando confusione nei suoi ascoltatori. Viene perciò internato in manicomio. Il romanzo termina quando Mario è ormai cinquantenne. Ha divorziato dalla zia Julia, si è trasferito in Europa e affermato come scrittore. Torna a Lima per ritrovare il Gran Pablito proprietario di un ristorante, Pascual redattore di un giornale sull'orlo del fallimento e Pedro Camacho, uscito ormai dal manicomio, facchino per lo stesso quotidiano.

Liberamente tratto dal web

venerdì 18 luglio 2025

Apeirogon di Colum Mc Cann

 

Colum McCann è nato a Dublino, il 28 febbraio 1965. Suo padre Sean McCann era giornalista e scrittore. Seguendo le orme paterne, McCann ha iniziato a scrivere a undici anni come cronista delle partite di calcio della sua zona. Ha studiato giornalismo a Dublino e durante il college scriveva per alcuni giornali irlandesi. Nel 1986 è emigrato negli Stati Uniti, in Massachusetts, dove inizialmente ha vissuto guidando una golf cart su un campo da golf. In seguito per due anni ha girato gli Stati Uniti in bicicletta per accumulare esperienze utili per poter diventare uno scrittore. Nel 1988 si è trasferito in Texas, dove ha completato gli studi e scritto racconti per il giornale dell’università. Nel 1993 è andato in Giappone con sua moglie, sposata un anno prima, dove entrambi hanno insegnato inglese e dove ha completato una raccolta di novelle. Dopo un anno e mezzo sono tornati negli Stati Uniti, a New York, dove vive ancora oggi con la moglie e i tre figli. Il primo romanzo è del 1998 This Side of Brightness (I figli del buio) a cui sono seguiti diversi racconti. Nel 2001 ha pubblicato La sua danza, un romanzo sulla vita di Rudolf Nureyev, e nel 2006 Zoli. Storia di una zingara. Il successo internazionale è arrivato nel 2008 con il romanzo Lascia che il mondo giri, vincitore di numerosi premi. Tra il 2010 e il 2020 ha scirtto il romanzo Transatlantico, diversi racconti e uno spettacolo teatrale tratto dall’Ulisse di Joyce. Dopo un periodo trascorso in Medio Oriente nel 2020 esce il romanzo Apeirogon e nel 2024 American Mother. McCann è attivo in diverse istituzioni benefiche a New York e in Irlanda e ha fondato la nonprofit Narrative 4, che promuove la scrittura tra i giovani come “mezzo per migliorare le loro vite, le comunità e il mondo”.

Trama

Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano, ai check point. Sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. Come l'Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un'unica terra. Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia drammaticamente e irrimediabilmente quando Abir, di anni dieci, è uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida. Quando Bassam e Rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si riconoscono, diventano amici per la pelle e decidono di tentare di usare il loro comune dolore come arma per la pace.

Liberamente tratto dal web


martedì 3 giugno 2025

Il treno dei bambini di Viola Ardone

Viola Ardone è nata a Napoli nel 1974. Ha trascorso i primissimi anni in Sardegna, per il lavoro dei genitori, entrambi insegnanti, ed è poi tornata nella città natale, dove ha frequentato il liceo classico Pansini e l'Università "Federico II", laureandosi in lettere nel 1996. Nei primi anni dopo la laurea ha lavorato  nell'editoria, curando molti manuali per la scuola e per esami e concorsi. È poi passata all'insegnamento di italiano e latino presso il Liceo Scientifico Statale "De Carlo" di Giugliano in Campania (NA) e ha tenuto anche un laboratorio di scrittura per i ragazzi dell'Istituto penale per minori dell'isola di Nisida.

Ha iniziato a scrivere fin da bambina, ma l'esordio come autrice è avvenuto nel 2012 con il romanzo La ricetta del cuore in subbuglio, seguito nel 2016 da Una rivoluzione sentimentale. Nel 2019 ha pubblicato il romanzo Il treno dei bambini e nel 2021 Oliva Denaro. È anche autrice del racconto in rima per ragazzi Cyrano dal naso strano (2017) e collabora con varie testate giornalistiche.

Trama

Protagonista del romanzo è Amerigo Speranza, un bambino di sette anni che nel dopoguerra vive a Napoli con la madre Antonietta, in stato di profonda miseria. Il padre ha abbandonato la famiglia per cercare fortuna in America e la madre, analfabeta, cresce Amerigo portandosi dentro il dolore per il figlio maggiore morto prima che Amerigo nascesse. Per concedere ad Amerigo la possibilità di avere sollievo dalla povertà, Antonietta aderisce all'iniziativa dei treni della felicità promossi dal Partito Comunista nel secondo dopoguerra, che ha portato oltre 70.000 bambini del Sud Italia ad essere accolti presso famiglie del Centro-Nord. Il treno su cui viaggia Amerigo, con gli amici Tommassino e Mariuccia, è diretto a Modena e lì il bambino viene ospitato da Derna, donna sola senza figli, che accoglie il bambino con affetto e calore. Derna e la famiglia di sua cugina fanno scoprire ad Amerigo una nuova vita, più agiata e ricca di possibilità e di amore di quella di Napoli. Quando alla fine del soggiorno al nord ritorna a Napoli pieno di entusiasmo e progetti per il futuro, si scontra con la realtà di una vita ancora più dura e povera. Confuso e combattuto tra il dispiacere per la madre lasciata sola e la passione per la musica, decide di scappare a Modena per realizzare i suoi sogni.

Liberamente tratto da web

venerdì 25 aprile 2025

L'uomo che voleva essere una minoranza di Diego Marani

Trama 

Rodolfo fa il barbiere da quando ha quattordici anni. Dei suoi amici, nessuno saprebbe dire che cosa davvero lo appassioni. Per la moglie è un uomo tranquillo, abitudinario, conformista. Non tifa una squadra, ma si accoda al coro di chi tifa più forte. Non ha un’opinione, ma si lascia influenzare dal giudizio altrui. Si sente parte di una maggioranza informe e rumorosa che lo protegge dall’obbligo di avere una volontà. Tutto questo un giorno non gli basta più. Decide di provare il brivido di smarcarsi da tutti e di entrare a far parte di una minoranza.
Inizia dalle minoranze linguistiche, sceglie l’esperanto e si mette a studiarlo. Ma nel piccolo paese di provincia in cui abita è inevitabilmente l’unico che lo parla. Avvilito, solo, decide allora di provare con le minoranze religiose. Ma, quando cerca di integrarsi nella prestigiosa comunità ebraica di Ferrara, subisce una cocente delusione. Prova anche la via dell’invalidità fisica, ma finisce un’altra volta contro un muro. Di delusione in delusione, Rodolfo non si arrende e continua la sua lotta per emergere dal mucchio. Fino all’inaspettato, sorprendente finale.

 

Liberamente tratto dal web