Jean Patrick Modiano nasce
a Boulogne-Billancourt, vicino a Parigi, il 30 luglio del 1945,
figlio di Albert Modiano, francese di origini ebraico-italiane, e
di Louisa Colpijn, un'attrice belga. Il padre, arrestato durante l’occupazione
tedesca, per evitare la deportazione collaborò con il servizio segreto delle
SS acquistando rifornimenti al mercato nero e accumulando così una discreta
fortuna. Poco dopo la nascita Patrick fu affidato ai nonni materni, che lo
fecero battezzare e frequentare una scuola cattolica. Modiano trascorre l’infanzia
insieme al fratello Rudy in parte con la madre (impegnata soprattutto a
viaggiare) e in parte con amici di famiglia dediti a attività criminali. La
morte di Rudy per leucemia all'età di dieci anni segna la fine
dell'infanzia, periodo a cui dedicherà alcuni scritti. Dal 1956 al 1962 studia
in due collegi, il secondo più simile a una prigione. Nel 1961 i genitori divorziano e il padre si
risposa. Modiano, sostenuto da Raymond Queneau, amico della madre, riesce a ottenere
il baccalaureato, ma abbandona poi gli studi l’anno seguente. Si
mantiene rivendendo libri di edizioni pregiate rubate a privati o
biblioteche, aggiungendo talvolta, di suo pugno, la dedica di un grande autore
per aumentarne il valore. Nel 1964 viene iscritto dalla matrigna e contro
la sua volontà alle classi preparatorie del liceo. Dopo essere fuggito dalla
madre, quando torna dal padre per chiedergli aiuto finanziario, questi lo
denuncia alla polizia come un "teppista". Nell'autunno del 1965, si
iscrive alla Sorbona alla Facoltà di Lettere. Non frequenta
alcun corso ma frequenta i seguaci della psichedelia e del
turismo hippie di Ibiza
Nel 1967 scrive il suo primo
romanzo La Place de l'Étoile. È poi documentarista per Carlo
Ponti e paroliere per Françoise Hardy. Nel 1970 sposa Dominique
Zehrfuss con cui ha avuto due figlie, Zina Modiano (1974), futura
regista, e Marie Modiano (1978), cantante e scrittrice. Nel 1972
pubblica Les Boulevards de ceinture e nel 1973 scrive con il
regista Louis Malle la sceneggiatura del film Lacombe Lucien,
che sarà accolto con sfavore dalla critica. Negli anni successivi scrive
sceneggiature per la televisione e romanzi. Nel 1978 il suo sesto romanzo Rue
des Boutiques Obscures gli vale il Premio Goncourt. Nel 2014 l'Accademia
svedese gli ha assegnato il Premio Nobel per la letteratura, «per
l'arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inesplicabili
e scoperto il mondo della vita nel tempo dell'occupazione».
Trama
Il romanzo racconta le vicende
vissute da un gruppo di ragazzi durante il periodo dell'Occupazione tedesca di
Parigi e della Francia, il tutto a partire dalla ricerca (avvenuta a
guerra ormai conclusa) da parte del protagonista, vittima di amnesia, di
notizie inerenti al suo passato e alla sua vita in quel periodo. L'opera si
apre in medias res e la vicenda si sviluppa attraverso numerosi
flashback, spesso legati a ricordi confusi del protagonista che ha assunto il
nome di Guy Roland. Nel corso del
racconto scopre il suo legame con Freddie Howard de Luz e sua moglie Gay Orlow
e soprattutto scopre di essere stato molto legato a una donna: Denise
Coudreuse. Ritrovando lei (seppur mai di persona), il protagonista riesce anche
a conoscere il suo vero nome, o meglio a trovare due sue possibili
identità: Pedro McEvoy o Jimmy Pedro Stern. Poco
per volta riesce a ricordare il suo passato e cosa era accaduto quando aveva
perso la memoria mentre cercava con i suoi amici di fuggire dall’occupazione
nazista per riparare in Svizzera.
Alla fine del romanzo troviamo il
protagonista in Polinesia, sulle tracce di Freddie; non trovandolo, ma sicuro
che l'amico sia ancora vivo, decide che andrà a Roma, in Via delle
Botteghe Oscure 2, dove il presunto sé stesso Pedro McEvoy avrebbe vissuto
per alcuni anni, nel tentativo di rimettere a posto gli ultimi tasselli del
puzzle che era diventata la sua vita.
Liberamente
tratto dal web
