Nata a Ortona nel 1967, si trasferisce a Roma dove si diploma al
corso di avviamento dell'Accademia nazionale di danza e consegue due lauree:
una in lettere, all'Università "La Sapienza" e una in discipline dello spettacolo.
Appassionata di danza e musica classica fin dall'infanzia, lungo la sua
carriera D'Adamo ha lavorato principalmente nel mondo del teatro e della danza
contemporanea. Ha scritto diversi saggi (spesso incentrati sul ruolo del corpo
nell'arte e nella danza) e si è occupata della produzione e promozione di
spettacoli teatrali in collaborazione con l'Ente teatrale italiano, il Romaeuropa
Festival e altre associazioni. E’stata molto attiva anche nell'ambito
della letteratura per l'infanzia.
Nel 2005 nasce sua figlia Daria; solo dopo la nascita, alla bambina è stata
diagnosticata un'oloprosencefalia, malattia caratterizzata da
una grave malformazione cerebrale e che l'ha resa completamente invalida. Spinta
dalle difficoltà incontrate, insieme al compagno, nel crescere e aiutare la
figlia, nel febbraio del 2008 D'Adamo ha scritto una lettera di sfogo a Corrado
Augias, in cui denunciava l'insufficiente tutela nei confronti delle famiglie
con figli disabili in Italia e auspicava l'introduzione di leggi che
garantissero il diritto all'aborto, ammettendo che lei stessa avrebbe
interrotto la propria gravidanza se le fosse stato possibile.
Tra il 2013 e il 2014, la scrittrice ha iniziato la stesura del suo
primo romanzo autobiografico, Come d'aria, ispirato proprio dal suo rapporto con la figlia e dalla scoperta di aver
sviluppato un tumore e dalle conseguenti cure a cui si è dovuta
sottoporre. Il libro è stato pubblicato a gennaio 2023 e nello stesso anno è
stato insignito del Premio Mondello nella sezione "Autore
italiano", ha
ricevuto una menzione speciale al Premio
Campiello e vinto il Premio Strega Giovani. Il premio è stato
ritirato dal marito, Alfredo Favi, perché l’autrice è deceduta a causa delle complicanze dovute alla sua lunga
malattia prima della finale.
Trama
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla
nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei
cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per
lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto
passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti,
ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole
attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un
racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto
al lettore come dono.
Liberamente tratto dal web